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I benefici della danza del ventre

danza del ventre

Oltre ad essere una disciplina artistica estremamente affascinante e suadente, in quanto affonda le proprie radici nell’antica cultura orientale, la danza del ventre (Raks Sharki in lingua originale) assicura alle sue cultrici tutta una serie di benefici, sia al corpo che alla mente. Tant’è che alcuni la inscrivono a buon diritto tra le tecniche della fisio-danza-terapia.

La protagonista della danza, grazie al suo particolare abbigliamento, fatto di monili e sonagli, finisce col trasformarsi in uno strumento musicale, diventando tutt’uno con la musica e con i movimenti coreografici.

Lungi dall’essere un mero spettacolo per intrattenere ed allietare un pubblico maschile, la Raks Sharki è in realtà una danza fatta dalle donne per esaltare se stesse e per rendere omaggio all’energia vitale che anima l’universo femminile. Durante l’antichità, infatti, essa serviva come spettacolo beneaugurante per celebrare una nascita o come rituale per propiziare un buon raccolto durante le feste dedicate all’agricoltura. In seguito essa fu legata ai culti religiosi della Madre Terra (Ishtar), risalenti all’epoca dell’antica Mesopotamia.

In Occidente questa danza approdò soltanto nel IXX secolo; essa fu importata in Francia da quei viaggiatori appassionati di cultura orientale, che, nelle loro lunghe trasferte, rimasero affascinati dalle atmosfere magiche e incantate che la Raks Sharki era in grado di offrire agli osservatori.

Benefici fisici della danza del ventre

La pratica costante della danza del ventre consente di avere un corpo armonico e in perfetta forma. Basti pensare che dedicandosi per un’ora a questa disciplina è possibile bruciare fino a 400 calorie. Grazie ai movimenti, ora lenti e ora più incalzanti, che la danzatrice compie, infatti, fianchi, glutei, addome, spalle e cosce risulteranno sin da subito rassodati, rinvigoriti e decisamente più tonici. In particolare grazie ai movimenti rotatori di ventre e fianchi, che emulano quelli della fecondazione, viene esercitata un’azione benefica sul sistema riproduttivo femminile.

A tal proposito va sottolineato che durante la gravidanza questa disciplina può essere considerata un vero e proprio toccasana: i movimenti effettuati dal bacino ricordano quelli che la gestante compie durante il corso pre-parto. La danza del ventre, d’altra parte, grazie all’intensa attività muscolare può essere equiparata ad una sorta di ginnastica dolce, in grado di migliorare la circolazione sanguigna e di salvaguardare la salute del cuore: la presenza del cosiddetto colesterolo cattivo nel sangue si abbassa, mentre il colesterolo buono, in grado di proteggere le arterie, aumenta.

La pratica della danza del ventre, inoltre, è assolutamente consigliata per prevenire e curare alcune patologie legate alla schiena: i movimenti dolci e costanti che essa prevede, infatti, consentono di ridurre lo stress provocato da una vita sedentaria e di fortificare i muscoli tonico-posturali, in modo tale da ridurre il rischio di lordosi lombare e di lombosciatalgia.

La danza del ventre è anche in grado di prevenire l’osteoporosi, ovvero il deterioramento del tessuto osseo, grazie al fatto che essa consente di mantenere allenate le articolazioni. Essa è anche un buon metodo per irrobustire i pettorali e avere un seno più tonico e sodo. Persino i dolori mestruali e pre-mestruali possono essere alleviati dalla danza del ventre: i dolci movimenti ritmici, infatti, rilassano la zona addominale e quella lombare, riducendo in maniera significativa la sindrome dolorosa.

Infine, grazie alla danza del ventre, si riducono i problemi legati alla cervicale, si migliora l’ossigenazione dell’organismo (grazie alla posizione del petto in fuori e alla conseguente elasticizzazione della gabbia toracica) e il corpo risulta più agile e più coordinato, conferendo armonia ed eleganza ai suoi movimenti.

Benefici psichici della danza del ventre

Non da meno sono i vantaggi che la danza del ventre produce sul sistema psichico: essa, infatti, garantisce alla mente di liberarsi dai pensieri negativi e di concentrarsi sull’armonia dei movimenti, utilizzando in maniera consapevole l’energia vitale del proprio corpo e della propria anima.
La musica orientale, sulle cui note si balla la danza del ventre, è di per sé estremamente rilassante e, non a caso, viene utilizzata nelle sedute di musicoterapia. Oltre alle sue peculiarità distensive, questo tipo di musica riesce anche ad infondere serenità e benessere, generando nell’ascoltatore (e a maggior ragione in colei che danza) un profondo senso di beatitudine.

A tal proposito, alcuni studi hanno rilevato che la musica orientale, caratterizzata spesso da sonorità inarticolate e ripetitive, favorisce la creatività dell’inconscio, stimolando particolari aree dell’emisfero cerebrale destro, che sono deputate alla percezione globale di tipo visuo-spaziale. La danza del ventre, inoltre, consente alla donna di andare alla scoperta della propria femminilità più profonda, grazie all’eleganza e all’armonia dei suoi movimenti. Ne consegue un significativo accrescimento della propria autostima e una maggiore fiducia nelle proprie capacità.

Proprio nell’apprendimento del linguaggio del corpo, veicolato dalla danza del ventre, risiede la possibilità per la donna di creare un contatto profondo con se stessa e di giungere ad una reale accettazione della propria fisicità. Inoltre questa disciplina artistica, favorendo una corretta respirazione, consente di ridurre le tensioni e lo stress che quotidianamente l’organismo accumula. Richiedendo, d’altra parte, un elevato grado di concentrazione, la danza del ventre favorisce la rimozione di tutti i problemi e i disagi legati alla vita quotidiana e, nel contempo, dona un elevato senso di pace e di gioia.

Un altro beneficio connesso a questa danza orientale è dato dai momenti di condivisione, ovvero quelli legati alle coreografie di gruppo. Ballare insieme ad altre donne questo tipo di danza favorisce la coesione del gruppo e corrobora la solidarietà femminile; si pensi, ad esempio, al cerchio che le danzatrici creano con i propri corpi e che rappresenta, per certi versi la continuità e l’unione tra donne. L’utilizzo del velo poi, per accompagnare i movimenti coreografici, similmente alle morbide stoffe di cui si serve la musicoterapia, è in grado di simulare la soavità di una carezza e la sua capacità avvolgente e protettiva.

Malgrado l’origine della danza del ventre, che pare perdersi nella notte dei tempi, sia incerta, oggi come oggi essa è sempre più diffusa e amata. Questa atavica disciplina, che non conosce limiti di età o quasi (può essere tranquillamente praticata dai 6 ai 70 anni), rappresenta, dunque, una valida alternativa per coloro che desiderino coniugare i benefici dell’attività fisica con la possibilità di esprimersi artisticamente.

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